“Giallo evidenziatore” – Storia di Giacomo Visconti
“Dedicato a tutte quelle matite grigie, che non sanno di essere brillanti evidenziatori.”
Giacomo Visconti
Sono tanti i video che ogni giorno vengono pubblicati sul web in queste afose settimane di fine estate. Molti di essi sono un collage di ricordi delle vacanze, che seguono l’onda della malinconia. Altri sono riflessioni, meditazioni di una vita che seguono la necessità di fare un bilancio, il bisogno di raccontarsi per poter guarire, per tirare fuori tutte le insicurezze e le paure che popolano il nostro animo.
È proprio fra questi ultimi che si colloca il film dal reale Giallo evidenziatore prodotto da BLACKORANGE e incentrato sulla vita dell’insegnante e divulgatore letterario online, nonché scrittore, Giacomo Visconti.
Il protagonista, insieme al marito Fabrizio Colica (volto noto del duo Le Coliche, insieme al fratello Claudio), narra dei momenti di fragilità che ha vissuto, alcuni dei quali, seppur in una forma più attenuata, persistono ancora.
Il film, disponibile su YouTube a partire dalle dieci di questa mattina, è quello di cui l’Italia contemporanea, in un periodo storico in cui dilaga la televisione spazzatura, ha bisogno. Giacomo, infatti, è un emblema di coraggio. Riesce a mettere a nudo il suo cuore davanti alla macchina da presa e lo fa in un modo gentile, naturale, mostrando momenti tipici della sua quotidianità. Sono molti gli amici della coppia “Viscolica”, come è stata battezzata dai media dopo il matrimonio avvenuto lo scorso anno, a fare da comparsa nel prodotto audiovisivo.
L’insegnante di origini emiliane racconta di aver sofferto di anoressia, un fenomeno piuttosto raro nella popolazione maschile, al contrario di quanto accade in quella femminile, e, proprio per questo, si sente ulteriormente a disagio, poiché si considera sempre fuori posto, perfino in questa situazione.
Altra tematica narrata è quella della paura dei cambiamenti, di andare incontro all’ignoto, ma che, grazie all’amore e a una serie di coincidenze considerate come segnali positivi, prova a superare, affrontando il trasferimento a Roma, per stare vicino a Fabrizio.
La città eterna rappresenta per Giacomo un grande mare in cui tuffarsi, un oceano in cui si rischia di rimanere sconosciuti, poiché, provenendo da un paesino di campagna in cui si conoscono tutti, ha paura dell’anonimato che il trasloco potrebbe portare con sé.
Presente nel documentario anche sua suocera, una donna forte che, nonostante la grave malattia invalidante, non si è mai scoraggiata e riesce a trasmettere importanti insegnamenti di vita.
Per ultimi, ma non in ordine di importanza, vengono analizzati i motivi che hanno portato il protagonista a intraprendere la sua professione, considerandola una sorta di missione, e il suo rapporto con la madre. A coronare il tutto ci sono anche la tenerezza, la premura e le attenzioni che Fabrizio dedica a suo marito, cercando di aiutarlo senza risultare invadente.
In definitiva, possiamo considerare Giallo evidenziatore un film dell’inclusione, uno di quelli da far vedere ai ragazzi nelle scuole, al catechismo e durante i campi estivi, per far capire che non bisogna mai avere paura di esternare i propri timori e i propri sentimenti, insegnando che a volte le fragilità possono diventare dei punti di forza. Ne consigliamo, inoltre, la visione a tutti e, in modo particolare, a quelli che stanno attraversato un momento buio, per via della grande tematica umana e dell’immane forza di volontà presenti.